L'acquisizione di X da parte di Elon Musk e il suo stravolgimento ha creato una breccia per la diffusione di quelli che sono i social "testuali". Ecco quindi che, non soddisfatti della piega che X ha preso con la nuova gestione, molti utenti hanno abbandonato questo social in favore di altri simili che fino ad oggi erano rimasti nascosti, come Mastodon. Quello che andiamo ad approfondire in questa puntata è un mondo che esiste ormai da anni e che grazie a queste vicende e al nuovo social di Meta sta venendo riscoperto e rivalutato sempre di più: il fediverso. Ma cos'è? E soprattutto perché potrebbe, potenzialmente, essere un punto di svolta per il modo di interagire nel web, in grado di favorire lo sviluppo di nuovi e più interessanti social network?
Nella sezione delle notizie parliamo dell’intelligenza artificiale al centro dei nuovi Galaxy S24, delle nuove linee guida dell’AGCOM per gli influencer e infine del prossimo passaggio della rete fissa di TIM al fondo Kkr.
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Found You by Time To Talk, Avaya & RYVM
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di "Fediverso" e di come questo ecosistema potrebbe rivoluzionare il modo in cui usiamo i social network.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram, a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Mercoledì 17 gennaio si è tenuto l'annuale evento di presentazione Samsung Unpacked, nel quale sono stati annunciati i nuovi smartphone della gamma Galaxy S24.
Come del resto ci si aspettava, la tecnologia al centro dei nuovi modelli di punta è proprio l'intelligenza artificiale generativa, integrata a supporto di numerose funzionalità che vanno dall'esperienza utente alla fotografia, alla stesura dei test e fino alla comunicazione.
I merito a quest'ultimo aspetto si potrebbe aprire una lunga parentesi, in particolare sul tema delle traduzioni automatiche.
Una delle novità, infatti, è la possibilità di tradurre in maniera bilaterale una conversazione telefonica tenuta in lingue diverse tra due persone.
Il ruolo di Google nell'integrazione dell'intelligenza artificiale all'interno dell'ecosistema Samsung si è rivelato cruciale su numerosi livelli, tant'è che una funzione esclusiva dei nuovi smartphone Galaxy e dei Pixel è "cerchia e cerca", la quale come dice il termine stesso consente di evidenziare un elemento specifico sullo schermo, lasciando che il sistema si occupi in automatico di ricercare tutte le informazioni a riguardo.
I modelli di intelligenza artificiale utilizzati dalla piattaforma Galaxy AI comprendono sia il nuovo Samsung Gauss, sia, come descritto poco fa, il modello di Google Gemini.
Dunque, in definitiva, la vera "killer feature" è proprio l'integrazione non di uno, ma ben di due modelli per l'intelligenza artificiale, che, attraverso un'efficiente cooperazione nelle diverse applicazioni e funzionalità, rendono i nuovi Galaxy S24 i primi AI-Phone della storia.
L'AGCOM, l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha approvato e annunciato delle nuove linee guida per quanto riguarda il lavoro degli influencer.
Questo lavoro ha infatti nato solo pochi anni fa, e fino ad ora i professionisti di questo settore rispondevano solo a normative italiane più generiche riguardo la comunicazione commerciale e il diritto d'autore.
Con il nuovo testo di AGCOM, invece, gli influencer dovranno seguire delle regole più stringenti, con delle molte molto più salate in caso di inadempienza.
Il testo completo delle linee guida non è ancora stato reso pubblico, tuttavia AGCOM ha già annunciato i principi generali.
In particolare ricadono nella definizione di influencer quelle persone con più di un milione di followers complessivi e che generano reazioni da parte degli utenti su almeno il 2% dei contenuti pubblicati.
Queste persone saranno equiparate quindi ai grossi media tradizionali, con precise regole di trasparenza sulla pubblicità, sulla tutela dei minori, di trasparenza societaria e molti altri.
Infine AGCOM istituirà una tavola tecnica composta da esperti del settore per scrivere un codice di condotta specifico per la professione influencer.
Il governo italiano ha dato il via libera alla cessione della rete fissa di TIM al fondo infrastrutturale statunitense KKR, con un investimento di 18,8 miliardi di euro.
L'autorizzazione mira tutelare gli interessi strategici nazionali.
Il governo avrà un ruolo nella definizione delle scelte strategiche e supervisionerà la sicurezza e la difesa della rete scorporata.
La partecipazione del Ministero dell'Economia attraverso Cassa Depositi e Prestiti sarà del 20%.
L'autorizzazione all'accessione però, trattandosi di un settore strategico come le telecomunicazioni, ha portato a delle prescrizioni, e cioè la creazione di un'organizzazione di sicurezza in Italia, la nomina di un preposto alla sicurezza italiano, la competenza esclusiva dello Stato su asset strategici, il mantenimento delle attività in Italia e il monitoraggio statale degli impegni di KKR.
La cessione della rete di team permetterà alla compagnia di focalizzarsi sul "core business" delle telecomunicazioni e la conclusione dell'operazione è prevista entro l'estate del 2024.
Nella prima puntata di questo 2024, nella quale abbiamo analizzato i trend e le nuove tecnologie che secondo noi vedremo affermarsi durante l'anno, abbiamo dedicato qualche minuto per parlare di come i social media stiano, ormai dallo scorso anno, cambiando ed evolvendo.
L'acquisizione più o meno contestata di Twitter da parte di Elon Musk e il suo radicale stravolgimento, dalle politiche di moderazione dei contenuti al brand stesso, con il nome X, ha infatti creato una breccia per la diffusione di quelli che sono i social, tra virgolette "testuali" di cui Twitter era e per certi versi rimane proprio il re indiscusso.
Ecco quindi che, non soddisfatti della piega che X ha preso con la sua nuova gestione, molti utenti hanno abbandonato questo social in favore di altri simili che fino ad oggi erano rimasti nascosti nella penombra, come Mastodon.
Contemporaneamente anche Meta non si è fatta cogliere in preparata e ha cercato subito di occupare lo spazio lasciato da Twitter, realizzando in tempi record Threads, un'altra piattaforma social concorrente basata sugli stessi principi di X e Mastodon.
E tra l'altro Meta ha potuto sfruttare il suo già forte dominio sui social dato da Instagram, per integrare così bene le due piattaforme tanto da rendere Threads praticamente un social complementare a Instagram, che va a estenderlo ma dove non sono le immagini da farlo da padrona, bensì i testi e brevi pensieri.
Quello che andremo ad approfondire in questa puntata però non è tanto la storia di Twitter, X o Threads, ma un mondo che esiste ormai da anni e che proprio con il nuovo social di Meta sta venendo riscoperto e rivalutato sempre di più e che ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo standard nel mondo dei social media.
Un mondo che per alcuni aspetti può essere paragonato al Web 3 o 3.0, alla blockchain o al metaverso.
Quello di cui stiamo parlando è il "Fediverso", parola che negli ultimi mesi si è sentita diverse volte proprio grazie a Meta.
Ma cos'è il fediverso? Come funziona? E soprattutto perché potrebbe potenzialmente essere un punto di svolta per il modo di interagire nel Web, in grado di favorire lo sviluppo di nuovi e più interessanti social network? Innanzitutto, il fediverso è una parola composta dai termini federazione e universo, e indica un insieme di server federati chiamati istanze, che seppur offrendo servizi simili o diversi, dal social all'hosting di file, a piattaforme di blogging o microblogging, riescono tra loro a interagire e comunicare come se fossero un'unica entità distribuita.
Due utenti di due istanze diverse, quindi, possono interagire come se fossero nella stessa piattaforma.
Poco fa abbiamo citato il Web 3 e la blockchain come parallelismo.
I principi infatti sono gli stessi, ossia avere dei contenuti distribuiti e non centralizzati o controllati da un'unica azienda.
La principale differenza tra questi due sistemi, però, è che la blockchain è totalmente distribuita e decentralizzata, e ogni utente contribuisce a mantenere i dati di tutti.
Nel fediverso, invece, i server e le istanze sono comunque centralizzate, con le proprie regole e politiche sui contenuti, ma possono interagire tra loro come un'unica piattaforma in quanto parlano la stessa lingua, o in gergo tecnico adottano uno stesso protocollo.
L'email, ad esempio, può essere considerata una sorta di precursore del fediverso.
Diversi utenti, infatti, possono avere provider email differenti come Gmail, Outlook o TIM, ma utilizzando un protocollo comune possono scambiarsi i messaggi tra loro senza problemi.
E, difatti, anche gli utenti del fediverso possiedono un username molto simile a un indirizzo email, formato dal proprio nome utente e dal dominio dell'istanza.
Ad esempio, @dentrolatecnologia@mastodon.it.
Ripercorrendo un po la storia del fediverso, invece, la sua prima apparizione non è recente come si possa pensare, ma risale al 2008, più o meno con la nascita di Twitter.
Fino al 2012 nel fediverso esisteva una sola istanza, "identi.ca", che è proprio quella che ha nominato questo nuovo mondo social.
Identi.ca poi si divise in "pump.io" e "GNU social", che è stato il principale social del fediverso fino al 2016.
Da quell'anno poi nacquero altre piattaforme, tra cui Mastodon, che ad oggi è il software federato più popolare.
Ma come si fa a garantire l'interoperabilità tra i social federati? Come dicevamo poco fa, esistono dei protocolli, ossia una specie di linguaggio o una serie di regole comuni, che permettono ai diversi social di funzionare allo stesso modo e interagire tra loro.
Ripensiamo all'esempio dell'email.
Ogni provider, come Google o Microsoft, implementa le proprie funzionalità, la propria interfaccia o i propri sistemi di sicurezza, ma tutti riescono a inviare o ricevere le e-mail nello stesso modo standardizzato.
Per quanto riguarda il fediverso, non c'è un protocollo singolo adottato da tutti, ma ce n'è uno che è di gran lunga il più diffuso e che si è imposto come standard per questi software.
Il protocollo in questione si chiama "ActivityPub", presentato nel 2016 da W3C, la più importante organizzazione internazionale che si occupa proprio di definire gli standard del web e definirne gli sviluppi futuri.
Ma è solo nel 2018 - quindi in tempi abbastanza recenti - che ActivityPub è stato ufficialmente introdotto, e da questo momento in poi sono nati sempre più software che lo hanno implementato.
Con ActivityPub, ogni utente - chiamato "attore" - può creare, eliminare, modificare contenuti, commentare, mettere mi piace, seguire altri attori, ricevere o inviare aggiornamenti sui propri contenuti o su quelli di altri utenti, e in generale tutte le varie funzionalità che abbiamo imparato a conoscere sui social.
Tra l'altro, la stessa Unione Europea con il Digital Services Act ha imposto che alcuni servizi come le app di messaggistica dovranno essere tra loro interoperabili, e in questo senso questa decisione va proprio in favore dello sviluppo del fediverso e del protocollo ActivityPub.
Gli stessi podcast, se ci pensiamo, hanno un comportamento simile.
Viene utilizzato un protocollo, l'RSS, grazie al quale i contenuti vengono pubblicati su un sito personale o su piattaforme come Anchor o Spreaker.
Tuttavia, la stessa puntata può essere tranquillamente ascoltata da Spotify, Apple Podcast, Google Podcast o qualsiasi altra app che supporti il protocollo RSS.
Ma perché il fediverso può essere così rivoluzionario? Ormai i social sono sempre più in mano a poche singole multinazionali che ne controllano e moderano i contenuti, a volte anche limitando la libertà dei propri utenti.
Ma non solo.
I social sono sempre più utilizzati per rimanere aggiornati con le notizie o sapere cosa sta succedendo nel mondo, e spesso questi luoghi possono essere pericolosi proprio per la proliferazione di notizie false, sempre più frequenti.
O ancora il tema del trattamento dei dati e della privacy, che negli ultimi anni sta diventando di grande importanza e che è molto sentito da tantissimi utenti.
In questi casi, milioni di utenti cercano di scappare dai social principali come Facebook, Instagram o X, per evitare che le grandi aziende sfruttino i loro dati per i propri interessi.
E il fediverso diventa per tutti loro un rifugio perfetto, in grado di soddisfare ogni propria esigenza.
Ognuno infatti può registrarsi al server che più rispecchia le proprie idee e i propri valori, dalla moderazione dei contenuti, alle regole della comunità, al rispetto per la privacy.
Al tempo stesso però anche il più piccolo server, grazie al fediverso, non risulta isolato dal resto dell'universo social, ma ne diventa una parte integrante.
Un utente può ad esempio scegliere la piattaforma, banalmente e con l'interfaccia grafica migliore, potendo al tempo stesso interagire con i contenuti e gli utenti di tutte le piattaforme che supportano il medesimo protocollo.
Ed esistono in ogni caso dei blocchi che le singole piattaforme possono applicare nei confronti degli altri server.
In pratica, un server può decidere di "defederare" una piattaforma che ad esempio non segue determinati principi o valori, escludendo ai propri utenti la possibilità di interagire con quelli della piattaforma bloccata.
Grazie al fediverso dunque si ripristina questa libertà di espressione che negli anni si stava via via sempre più perdendo sui grandi social, e con essa però si va incontro anche a maggiori rischi.
Se chiunque può scrivere qualsiasi cosa, infatti, è ancora maggiore la preoccupazione che si diffondano contenuti e che, al contrario, possono mettere in serio pericolo quei principi di libertà, rispetto e democrazia che caratterizzano la nostra cultura.
E se il fediverso sta vivendo un periodo così fiorente è proprio anche grazie a Elon Musk.
È risaputo, infatti, che moltissimi utenti scontenti della nuova gestione di Twitter o X hanno scoperto le potenzialità di questo universo di social, tanto che anche molte aziende si sono avvicinate e hanno iniziato a implementare il protocollo ActivityPub sui propri software, come Tumblr, Mozilla o Medium.
Lo stesso WordPress, il più famoso software open source per la creazione di blog e siti web, ha un plug-in che permette di connettere il proprio sito al resto del fediverso.
Tutto questo fino ad arrivare anche a Meta, con il suo nuovo social Threads.
Ad oggi il protocollo ActivityPub non è ancora implementato, ma l'intenzione è quella di connettere la piattaforma al fediverso il prima possibile.
Se così fosse, da Threads potremmo vedere i post degli utenti Mastodon o di Mozilla Social e viceversa, ampliando a dismisura il bacino di utenti di tutte le piattaforme interconnesse, e mettendo sempre più all'angolo il dominio quasi incontrastato di X.
C'è da dire però che in molti fanno fatica a fidarsi delle presunte buone intenzioni di Meta, che di fatto è una di quelle aziende che il fediverso cerca proprio di combattere, e proprio per questo molti server hanno già dichiarato che defedereranno Threads.
Solo il futuro però ci dirà in questo caso quali sono le vere intenzioni di Meta, o se magari ha sinceramente cercato di abbracciare il mondo libero del fediverso.
Per concludere è innegabile che questa tecnologia può e potrà essere un'enorme rivoluzione per quanto riguarda il mondo dei social network, che di fatto diventerebbe una vera rete globale a tutti gli effetti libera e in grado di connettere persone da tutto il mondo e da piattaforme completamente diverse, senza obbligare nessuno ad adottare uno o l'altro software.
Al contempo poi si potrebbe avere uno username unico, ad esempio per Facebook, X, YouTube, Instagram e così via, un solo account sul quale è possibile accedere a qualsiasi piattaforma con una singola lista di amici o followers condivisa.
E iscrivendosi ad un nuovo social non è così necessario ricontattare tutti da capo.
Tra l'altro un'integrazione simile l'abbiamo proprio potuta toccare con mano con Threads, che importa automaticamente i seguaci e i seguiti di Instagram, diventando una specie di piccolo fediverso targato Meta.
E come si può intuire questo cambierebbe completamente il modo in cui interagiamo su internet e il modo in cui utilizziamo i social media.
Potremmo avere un'unica app per connetterci con il resto del mondo e per alcuni aspetti, questo creerà sicuramente anche una certa confusione.
Un altro aspetto da considerare sarebbe infatti anche quello degli algoritmi che propongono contenuti interessanti e su misura per l'utente e che rendono preferibile una piattaforma rispetto a un'altra.
Ancora non si sa se quella del fediverso sarà effettivamente una strada percorribile, ma è sicuramente un mondo pieno di potenzialità e che potrebbe veramente rivoluzionare il mondo dei social.
L'entrata in campo di Meta potrebbe diventare un esempio che anche altre piattaforme seguiranno, di fatto rendendo reale il sogno di un unico universo social, ma che al tempo stesso potrebbe anche distruggerlo completamente.
La grande quantità di utenti portata da Meta, infatti, potrebbe sovraccaricare gran parte delle istanze che ad oggi compongono il fediverso e che spesso sono eseguite su piccoli server casalinghi.
Il fediverso, poi, potrebbe introdurre anche una maggior complessità di utilizzo dei social, e gli utenti dovrebbero essere per certi versi "rieducati".
Insomma, ci saranno diversi aspetti che il consorzio W3C dovrà considerare, e probabilmente il protocollo ActivityPub dovrà essere rivisto e integrato per rendere così il web un unico grande universo di persone interconnesse e in un posto veramente per tutti.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.