
Il mondo del lavoro sta cambiando drasticamente grazie alla tecnologia e i lavoratori iniziano ad interagire sempre più spesso con robot e macchinari in grado di supportarli nelle loro attività. Questo non solo garantisce una qualità lavorativa superiore, ma permette alle aziende di fornire servizi sempre più rapidi ai propri clienti. L’esempio più emblematico forse è quello di Amazon, che in pochissimo tempo riesce a consegnarci a casa un enorme catalogo di prodotti. Come è possibile tutto questo? Per capirlo abbiamo visitato il centro di distribuzione robotizzato di Amazon a Torrazza Piemonte in provincia di Torino e abbiamo incontrato Matteo Conti, responsabile di questo centro.
Nella sezione delle notizie parliamo del primo volo del sistema di lancio spaziale Starship e dell’arrivo sull’App IO di documenti digitali tra cui la patente, la tessera elettorale e la tessera sanitaria.



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Se noi pensassimo ad Amazon come un grandissimo supermercato, i nostri dipendenti dovrebbero andare in giro con un carrello e prelevare gli oggetti dagli scaffali, mentre invece con la tecnologia robotica tutta questa operazione viene fatta dallo scaffale che si muove autonomamente mentre il nostro dipendente è fermo in stazione ad aspettare che lo scaffale faccia questa distanza per lui e gli porti l'oggetto di fronte.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi visiteremo un centro di distribuzione robotizzato di Amazon e proveremo a capire come la tecnologia, in particolare l'automazione e la robotizzazione, possano facilitare e rendere più sicuro il lavoro di tantissime persone.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Dopo il rinvio di due giorni rispetto al programma iniziale, giovedì 20 aprile, alle ore 15.34 ora italiana, è partito per la prima volta in assoluto dallo spazioporto di Boca Chica in Texas il veicolo di lancio riutilizzabile Starship di SpaceX, composto dalla navicella madre e il booster Super Heavy, ma è lanciato prima d'ora.
A differenza dei test di due anni fa, in questo tentativo non era previsto il recupero delle due componenti, le quali sarebbero dovute ammarare a largo dell'oceano atlantico in piena sicurezza.
Gli obiettivi di questo primo test erano quelli di verificare la separazione dei due stadi, portare la navicella Starship a 120 km di quota, simulare un rientro verticale del primo stadio ma soprattutto superare il decollo, ovvero la fase più cruciale che avrebbe non solo determinato le sorti di questa missione, ma anche di quelle future.
E il motivo per cui ad oggi possiamo dire che il primo volo del sistema di lancio riutilizzabile Starship è stato un successo, è grazie al decollo avvenuto come da manuale o quasi, dato che già nei primi secondi della partenza 3 dei 33 motori del booster non si sono nemmeno accesi.
Il lancio però è comunque proseguito regolarmente e nei primi due minuti di volo il razzo ha continuato a prendere quota nonostante la perdita di altri due motori Raptor.
A 2 minuti e 50, quando avrebbe dovuto compiere un leggero flip prima di spegnere del tutto i propulsori e proseguire con la separazione, il velivolo ha perso stabilità, iniziando a girare in maniera incontrollata fino ad esplodere a 29 km di quota.
Questa fine roccambolesca non è certamente da associare ad un fallimento, anzi, il fatto di essere riusciti a portare a 40 km di altitudine un sistema di lancio alto ben 120 metri, nonché il più potente al mondo, è un traguardo fondamentale per SpaceX, che grazie ai numerosi dati raccolti dal volo e da una rampa di lancio rimasta pressoché illesa, potrà tentare
il lancio di nuove Starship già nei prossimi mesi.
In una recente audizione, il sottosegretario con delega all'innovazione Alessio Butti ha fatto il punto sulla situazione italiana in ambito digitalizzazione, annunciando le novità più prossime che verranno realizzate grazie ai finanziamenti del PNRR.
In ambito cloud delle pubbliche amministrazioni in particolare, l'Italia è allineata agli obiettivi prefissati, mentre è in ritardo per quanto riguarda la copertura di internet con banda ultralarga.
Si è parlato inoltre anche di identità digitale, Spid, pago PA, carta di identità elettronica, fascicolo sanitario elettronico nazionale e app IO.
E su questa il governo ha annunciato diverse novità molto importanti che arriveranno nel 2023, ossia la possibilità di consultare i documenti digitali e soprattutto con valore legale all'interno dell'app, tra cui la patente, la tessera elettorale e la tessera sanitaria con le relative informazioni.
Questo permetterà a molti, dunque, di evitare di portare con sé tutte queste carte e utilizzare il solo smartphone, o comunque avere un accesso più veloce ai propri documenti di identità.
In questo modo l'app IO farà un altro passo verso il suo obiettivo di diventare un punto di contatto unico, facile ed accessibile tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Il mondo del lavoro sta cambiando drasticamente grazie alla tecnologia, e i lavoratori iniziano a interagire sempre più spesso con robot e macchinari in grado di supportarli nelle loro attività.
Questo non solo garantisce una qualità lavorativa superiore, ma permette alle aziende di fornire servizi sempre più rapidi ai propri clienti.
L'esempio più emblematico è forse quello di Amazon, che in pochissimo tempo riesce a consegnarci a casa un enorme catalogo di prodotti.
Come è possibile tutto questo? Per capirlo, oggi siamo nel centro di distribuzione robotizzato di Amazon a Torrazza, Piemonte, in provincia di Torino, e con noi c'è Matteo Conti, responsabile di questo centro.
Benvenuto, Matteo.
Ciao Davide e grazie di esserci venuti a trovare qui a Torrazza.
Come si è evoluto a livello tecnologico il settore della logistica da quando avete iniziato ad operare nel mercato e come siete organizzati oggi?
Bene, sì, il settore della logistica è fortemente influenzato dalla tecnologia e il suo sviluppo continua a essere molto legato allo sviluppo tecnologico.
L'innovazione fa parte del DNA di Amazon e quindi su questo possiamo definirci già all'avanguardia per quanto riguarda come è organizzato il nostro settore.
Abbiamo iniziato a operare in Italia nel 2010 e adesso nel 2023 contiamo 10 centri di distribuzione, 3 centri di smistamento in cui arrivano i pacchi che noi spediamo dai centri di distribuzione e 37 centri di smistamento a valle, dove i furgoni poi partiranno per arrivare alle porte dei nostri clienti.
Quindi è stato veramente un lungo percorso.
Siamo orgogliosi di aver creato durante questi anni 17.000 posti di lavoro a tempo indeterminato in Italia.
Nel centro dove ci troviamo oggi a Torrazza Piemonte è un centro che è definito Amazon Robotics quindi si avvale della tecnologia robotica che è lo stato dell'arte per Amazon.
Questo magazzino è nato nel 2019 con l'obiettivo di fare 1200 posti di lavoro in tre anni e vogliamo continuare a crescere.
Ok e questi magazzini quindi questi centri di distribuzione sono tutti uguali oppure sono…
Abbiamo diverse categorie di centri di distribuzione in Amazon.
Tra questi dieci che ti ho menzionato inizialmente sei si avvalgano in Italia della tecnologia robotica.
E come mai questa scelta cosa cambia tra uno e l'altro?
Bene, diciamo che la tecnologia robotica in questo momento ci supporta nel smistamento e nella gestione di oggetti medio-piccoli.
Per gli oggetti, diciamo, grandi o extra-large abbiamo dei magazzini dedicati.
Ok e passiamo adesso quindi ad analizzare il percorso che fa un pacco da quando facciamo l'ordine a quando ci arriva nelle nostre case. Quali tecnologie di automazione e robotica vengono utilizzati appunto in questo specifico centro di distribuzione Amazon e come vengono integrate nel processo di lavoro, come coinvolgono le persone?
Bene, c'è sempre un po' di curiosità dietro questa domanda e cerco di essere più chiaro possibile.
I prodotti arrivano dai nostri fornitori tramite bilici che vengono poi ricevuti e scaricati dal nostro reparto di inbound dove riceviamo la merce.
Questa merce viene trasferita in contenitori standard che utilizziamo che vengono poi caricati su nastri trasportatori.
In questo magazzino abbiamo qualche decina di chilometri di nastri trasportatori.
Quindi la merce dopo essere stata ricevuta e messa in un contenitore si muove lungo nastri trasportatori che portano il prodotto al piano robotico dove riceviamo il materiale e lo stocchiamo.
Cosa significa stocchiamo il materiale? Diciamo che in un magazzino di vecchia concezione un nostro dipendente avrebbe dovuto girare tra gli scaffali e posizionare gli oggetti su uno scaffale come possiamo pensare a un supermercato.
Non è più così in un magazzino robotico, i nostri dipendenti sono fermi in una postazione e gli scaffali sono mossi da delle unità robotiche ovvero dovete immaginare dei piccoli scaffali che si muovono da soli in autonomia gestite da robot.
Quindi i nostri dipendenti fermi in una postazione vedranno uno scaffale posizionarsi davanti e cercheranno all'interno di una locazione il posto per posizionare un oggetto.
In questo in quel momento lì finisce il processo di inbound ovvero riceviamo il materiale e lo stocchiamo Quindi da quel momento lì il prodotto è disponibile per l'acquisto per i nostri clienti.
Come avete visto, perché avete fatto un giro qua dentro, avete visto che i prodotti sono tutti stoccati in maniera randomica, casuale, perché riteniamo che sia più semplice poi, per un sistema robotico, trovare il primo operatore disponibile, il primo dipendente disponibile e assegnargli un lavoro quando un oggetto viene ordinato.
Cosa succede quindi quando un oggetto viene ordinato? Lo scaffale contenente quell'oggetto cerca un nostro dipendente, il primo che trova, e gli si propone davanti, segnalando qual è l'oggetto che deve essere prelevato.
L'oggetto quindi viene prelevato, rimesso in un contenitore, che viene caricato su nastri trasportatori e arriva fino all'impacchettamento.
Anche all'impacchettamento abbiamo la possibilità di avere un ordine che ha un pezzo solo o ordini che contengono più oggetti all'interno e quindi il sistema cercherà di riunire tutti gli oggetti che sono magari dislocati in diversi punti del magazzino in un unico posto dove poi ci sarà un nostro collega che confezionerà il pacco.
Questi pacchi poi vengono etichettati, divisi per destinazioni e mandati ai nostri centri di smistamento a valle.
Un aspetto che mi ha sempre incuriosito e che abbiamo anche visto durante questo tour che abbiamo fatto è che il sistema consiglia all'operatore, al lavoratore qual è la migliore scatola da utilizzare per confezionare appunto il prodotto che deve essere consegnato.
Come può conoscere le dimensioni del prodotto?
Esatto, quando riceviamo un prodotto questo viene pesato e misurato da uno strumento che abbiamo e quindi da questo momento il nostro sistema conoscerà il peso e le dimensioni degli oggetti e tutte le operazioni che poi avvengono a valle terranno in considerazione le dimensioni e il peso, quindi il fatto
che si debba utilizzare una scatola piuttosto che un'altra per l'impacchettamento, il fatto che abbiamo limiti di peso per essere sicuri di non sarò a caricare l'attività dei nostri dipendenti e tutto quello che ne concerne a valle dipende appunto da tutti i dati che sono inseriti, quindi anche in questo caso qui utilizziamo dati per migliorare tutte le operazioni.
Tornando un secondo all'aspetto di il momento in cui appunto l'operatore il lavoratore deve prendere l'oggetto da questi scaffali che di fatto vengono da soli davanti all'operatore.
da soli davanti all'operatore.
Come fa? Dicevi che lo scaffale suggerisce qual è il prodotto da prendere, come avviene questo?
Sì, esatto. Diciamo che lo scaffale è in grado di dialogare col nostro sito internet e quindi sa quali sono gli oggetti che sono stati ordinati, sa l'oggetto che è contenuto al suo interno e quindi su un display mostra al nostro collega qual è l'oggetto che è stato ordinato dal cliente quindi qual è l'oggetto da prelevare. Durante tutto il processo
i nostri i nostri dipendenti non sanno chi è il cliente finale quindi anche per garantire la privacy.
Ok. E quanti scaffali? Abbiamo visto che c'è un'enorme stanza piena di questi scaffali.
Quanti scaffali servono per stoccare così tanti beni, così tanti prodotti?
Beh ce ne sono… dipende dalle dimensioni dei magazzini, quindi abbiamo dei magazzini di diverse dimensioni. Per farti un esempio, a livello europeo abbiamo circa mezzo milione di queste unità robotiche che muovono gli scaffali quindi questa operazione ha un alto utilizzo di tecnologia.
Passando invece al tema della sicurezza, quali sono le misure di sicurezza che adottate per garantire appunto la sicurezza dei dipendenti durante l'utilizzo della tecnologia di automazione penso ad esempio anche a questi scaffali che si muovono da soli e la robotica nei vostri centri di distribuzione.
Certo. Allora, la sicurezza dei dipendenti è la priorità per Amazon.
Noi diciamo sempre safety first, quindi è un elemento integrante che ci accompagna in ogni attività che facciamo. I nostri centri di distribuzione sono già disegnati per essere il più sicuri possibile e garantire che le persone possano esprimersi al meglio durante le attività lavorative.
Inoltre, non ci vogliamo fermare, crediamo nella formazione continua sulla sicurezza e negli investimenti per continuare a migliorarla.
Per darti qualche numero, nel 2022 in Italia abbiamo 120 colleghi dedicati esclusivamente alla formazione dei nostri dipendenti, nonché i nostri centri di distribuzione hanno infermerie disponibili H24 nel caso qualsiasi nostro dipendente abbia una qualsiasi esigenza.
Inoltre il percorso dei nostri dipendenti con la sicurezza avviene prima ancora di essere assunti infatti tutti i nostri colleghi vanno incontro a un cosiddetto “day zero” in cui vengono insegnate le prime nozioni di sicurezza prima ancora di entrare in un magazzino e poi appena entrano e iniziano a lavorare con
noi vengono seguiti passo passo in ogni operazione che devono svolgere quindi con una formazione un affiancamento continuo sia sulle attività sia sui macchinari con cui devono interagire come tu dicevi giustamente in più ci sono continui aggiornamenti frequenti su queste operazioni, inoltre crediamo fortemente nell'ascolto dei nostri dipendenti su
progetti di sicurezza quindi sappiamo che la sicurezza passa tramite l'impegno di tutti e quindi tutti noi siamo fortemente invogliati a continuare a proporre idee per essere sempre più sicuri tutti insieme.
Ok però penso anche che l'utilizzo ad esempio torno a parlare delle degli scaffali in qualche modo prevenga magari ulteriori infortuni che possono avvenire all'interno di un magazzino tradizionale, mi viene da pensare, oppure l'utilizzo di robot per sollevare carichi pesanti, dicevi, vi arrivano magari
anche dai produttori dei prodotti che poi devono essere stoccati quindi anche lì c'è una parte.
Sì, pensi bene, ovvero la tecnologia in Amazon è veramente volta a aumentare la sicurezza e il benessere dei nostri lavoratori.
Come hai detto correttamente, se noi pensassimo ad Amazon come un grandissimo supermercato, i nostri dipendenti dovrebbero andare in giro con un carrello e prelevare gli oggetti dagli scaffali, mentre invece con la tecnologia robotica tutta questa operazione viene fatta dallo scaffale, che si muove autonomamente, mentre il nostro dipendente è fermo in stazione ad aspettare
che lo scaffale faccia questa distanza per lui e gli porti l'oggetto di fronte.
Tutta questa ottimizzazione, come dicevo all'inizio, fa sì che ci troviamo in poco tempo ad avere a casa un prodotto, una serie di prodotti che ordiniamo.
però abbiamo visto anche che in certo modo favorisce anche la sostenibilità ambientale.
Giusto? Anche questo aspetto che ruolo, che importanza ha dato a questo aspetto?
Beh se pensiamo che 20 anni fa eravamo in un garage a Seattle e adesso abbiamo centri di distribuzione in moltissimi paesi del mondo, i passi avanti che la tecnologia ci ha aiutato a fare sono veramente tanti. Il nostro ambiente di lavoro negli ultimi anni è diventato sempre più integrato da tecnologie e quindi oltre alla sicurezza come abbiamo già menzionato
c'è anche la sostenibilità.
Amazon è fortemente impegnata nella sostenibilità e sta diventando uno dei principali player di acquisto di energie rinnovabili e anche le nostre tecnologie sono all'avanguardia per utilizzare il minimo indispensabile di energia elettrica quindi di avere zero dispersioni e di continuare anche in un mondo come quello della logistica che può essere fortemente
impattato dal trasporto di muoversi verso l'elettrico.
Ok, e anche qui nel tuo centro, di cui sei responsabile, utilizzate energia rinnovabile?
Sì, abbiamo un impianto fotovoltaico da circa mille kilowatt che abbiamo in piano di triplicare. In tutti i nostri... la nostra tecnologia ha già, diciamo, strumenti all'avanguardia per il risparmio energetico, per l'utilizzo minimo di energia. Sì, d'altronde, avendo un grande spazio
coprendo una grande superficie 60.000 metri quadri su tre piani quindi si possono coprire di pannelli solari i tetti.
Sí, esatto.
Quali sono i criteri, tornando al rapporto tra lavoro e automazione robotica, quali sono i criteri utilizzati per decidere quali processi di lavoro devono essere automatizzati o svolti da robot in un centro di distribuzione?
Tutto come hai già detto hai menzionato correttamente prima, tutte le attività ripetitive o non sicure per i nostri dipendenti possono essere diciamo aiutate supportate dalla tecnologia quindi la tecnologia robotica abbiamo menzionato aiuta i nostri dipendenti a non camminare ma a far sì che gli scaffali camminino per loro, abbiamo il trasporto degli oggetti su un
asset trasportatori e abbiamo altre tecnologie che aiuteranno sempre i nostri dipendenti a svolgere il loro lavoro nella maniera più efficiente e sicura possibile.
Ok e ci sono dei limiti nel senso, come dicevamo, questo centro di distribuzione riesce a gestire dei prodotti di una certa dimensione, di un limite di dimensione.
Per i prodotti più grandi ci sono proprio dei limiti tecnici?
In questo tipo di magazzino abbiamo dei magazzini dedicati che gestiscono oggetti più grandi e hanno anche loro delle tecnologie che vanno nella stessa direzione per poter effettuare le operazioni nel modo più efficiente e sicuro possibile.
Che però dovranno essere per forza di cose diverse.
Ok e quali sono le prospettive di sviluppo futuro per l'utilizzo della tecnologia di automazione e robotica nei centri di distribuzione e forse una domanda che tutti prima o poi si sono fatti, il lavoro manuale, il lavoro dell'uomo verrà soppiantato dall'operato delle macchine oppure arriveremo a un equilibrio tra le due parti?
Guarda ti rispondo con qualche numero come avete visto anche durante il vostro giro in magazzino la tecnologia è veramente un alleato delle persone qui e da quando abbiamo iniziato a introdurre la tecnologia robotica nei nostri magazzini nel 2012 abbiamo creato a livello globale un milione di posti di lavoro in Italia abbiamo creato 17.000 posti di lavoro a livello
a tempo indeterminato con la parallela apertura di sei centri di distribuzione robotico e quindi non è solo un tema di quantità di posti lavoro ma anche di qualità con l'introduzione della tecnologia la tipologia di lavori che ci sono in Amazon è cresciuta fino a 400 tipi diversi di lavori e quindi crediamo nella continua specializzazione delle nostre persone in
nuovi ambiti e tra l'altro questo sarà anche chiave per il nostro sviluppo futuro ci serviranno sempre nuove competenze sempre nuove conoscenze e più saremo veloci a colmare queste gap di conoscenze più saremo in grado di innovare e quindi crediamo e continuiamo a credere nella continua formazione delle nostre persone per continuare in questo percorso di innovazione tecnologica.
Ci fai qualche esempio di quali sono i nuovi lavori che la tecnologia ha creato?
Beh abbiamo squadre di manutenzione nutritissima per queste unità robotiche, abbiamo softwaristi e inoltre abbiamo in Italia abbiamo l'orgoglio di ospitare l'Innovation Lab a Vercelli, è l'unico centro di ricerca e sviluppo tecnologico che abbiamo al di fuori degli Stati Uniti dove continuiamo a testare, innovare, inventare tecnologia.
E quindi tecnologia che può ulteriormente ottimizzare la logistica e facilitare.
Esatto siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità.
OK, va bene grazie allora Matteo per averci raccontato questa interessantissima e grandissima realtà.
Grazie a voi e ci vediamo alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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